Senza voce come facciamo a capirci?

Senza voce non possiamo né dire grazie, né arrivederci, né urlare il nostro nome.

Forse basterebbe mettere tutto nero su bianco, ma non basta.

La parola è la prima cosa che abbiamo imparato.

Senza voce siamo come un pittore senza i suoi colori,

siamo come un illustratore senza le sue tavole,

siamo un concentrato di anime in alto mare imprigionate senza diritto di parola.

Certo c’è la parola scritta,

ci sono in versi in rima,

ci sono i romanzi chilometrici.

Ma non so se tutto questo basta in un mondo sempre più distante da ciò che ci lega di più: la parola.

Senza voce non rimangono che i brandelli e i graffi in gola dopo un altro naufragio silenzioso.

Perché in fondo senza voce chi siamo?

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