La pioggia batte sui miei piedi stanchi.

Cerco nuove storie negli occhi dei passanti.

Una famiglia consuma carne e patatine in un giorno di domenica.

Domenica maledetta, domenica di pioggia.

Malinconia e libertà intrisa nel mio tovagliolo sporco di falafel.

Il locale si svuota.

Rimane il tuo amico kebabbaro che mi chiede dove sei.

Me ne sto qui e guardo la pioggia ancora e ancora.

Briciole di patatine e niente nulla più.

Bevo coca zero come se niente fosse, ah il capitalismo sulle mie tasche vuote, sempre più vuote!

Arranco un po’ di fretta in ritardo per un appuntamento con una coppia di amici.

Corro in mezzo alla rossa. La metro più affollata. Oh mio dio, che odio la metro!

Perdiana piove ancora per di più con il vento.

Arrivo in ritardo ed eccomi davanti alla mostra.

Mattoncini colorati, famiglie chiassose e Ugo Legozzi da scovare e nulla di più.

Gioca bene, sì ma chi gioca bene, ancora?

Rimango affascinata da quei colori perfettamente incastrati, dalla collezione anni ’80 spaziale, davvero spaziale e poi ancora dagli arcieri, dai cavalli e dai castelli. Infiniti castelli e lande da conquistare.

E poi le spiagge, le sirene e i pirati.

Ah che bello tornare per un momento bambini insieme e cercare insieme.

Siamo sempre alla ricerca di qualcosa, qualcosa di più.

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