Viviamo in case Ikea,

vorremmo bruciare tutto come in Fight Club,

sparire e trasferirci sulla Luna come nel ’69.

Vorremmo gridare la nostra libertà 

come nel festival di Woodstock.

Ma siamo qui incastrati in fotogrammi scoloriti. 

Non vedo più il colore.

Tutto è bianco e nero,

immobile e fermo.

Anarchia mia vecchia amica, dove ti abbiamo perso?

Giù per le vie,

nessuno ti vede più. 

Ti sei nascosta veramente bene.

Tutta questa tecnologia unisce, divide e sconvolge.

Siamo in una fottuta puntata di Black Mirror.

Siamo il peggior riflesso di noi stessi.

Tutti a gridare i propri diritti. 

E nel mentre, io attendo qua.

Implodo lentamente,

sperando di svegliarmi senza più regole.

Sperando in un giorno migliore.